22 Gennaio 2020

Il 24 gennaio di ogni anno si celebra la Giornata Internazionale degli Avvocati in pericolo, organizzata fin dal 2009 dalla omonima Fondazione in collaborazione con diverse associazioni di avvocati presenti in tutto il mondo.

La manifestazione nasce allo scopo di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle minacce, le violenze e, in molti casi, gli omicidi di avvocati in diverse parti del mondo, colpevoli solo di esercitare in maniera indipendente ed autonoma la loro professione e di battersi per la difesa dei loro assistiti.

In particolare, la Giornata ricorda il massacro di Atocha, avvenuto a Madrid, il 24 gennaio del 1977, in cui furono uccisi 5 avvocati esperti di diritto del lavoro, nel periodo di transizione tra la dittatura franchista e la democrazia.

Dal 2013 ad oggi si registrano arresti di massa di avvocati appartenenti alle associazioni degli avvocati progressisti (Chd) e degli avvocati per la libertà (Ohd), poi sciolte e dichiarate fuori legge.

Tra le centinaia di colleghi arrestati, si contano almeno 14 Presidenti di Ordini Professionali, in un crescendo repressivo, che vede l’identificazione dell’avvocato con il cliente.

Nel 2015, su iniziativa del Consiglio Nazionale Forense e dei Consigli Nazionali francese e spagnolo e dell’Ordine Forense di Parigi, è stato fondato l’Osservatorio Internazionale degli Avvocati in pericolo (OIAD) con l’obiettivo di difendere gli avvocati minacciati nell’ambito dell’esercizio della loro professione e di denunciare le situazioni che ledono i diritti della difesa,
internazionalmente riconosciuti.

L’Osservatorio, che ha sede a Parigi, svolge attività di raccolta di segnalazioni di avvocati in pericolo, in Europa e nel mondo, per formulare richiami, mobilitare l’opinione pubblica su casi specifici, promuovere l’azione positiva dei Governi e, naturalmente, provvedere con aiuti diretti al
sostegno degli avvocati coinvolti e delle loro famiglie.
All’uopo, il CNF ha sottoscritto il 21 aprile 2016 a Madrid, il Protocollo Internazionale per la tutela degli Avvocati sottoposti a carcere, tortura, denunce e minaccia a causa dell’esercizio della professione. La firma del Protocollo è stata aperta a tutte le istituzioni e le associazioni forensi,
operanti in Europa, ed i cui fini statutari comprendano la missione dell’Osservatorio, e cioè organizzare azioni a tutela della difesa degli avvocati in pericolo.

Alla firma del Protocollo è stato presente, tra gli altri, anche il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palermo.
Dopo Iran, Turchia, Filippine, Paesi Baschi, Honduras, Cina ed Egitto e, di nuovo, la Turchia nel 2019, quest’anno, la Giornata Internazionale degli Avvocati in pericolo è dedicata al PAKISTAN, dove gli avvocati sono costantemente presi di mira, minacciati, uccisi e dove l’esercizio della professione è particolarmente difficile. Questa violenza diretta contro gli avvocati non solo rispecchia lo stato generale della violenza in Pakistan, in particolare contro i difensori dei diritti umani, ma riflette anche una strategia sistematica volta ad eliminare tutti gli attori del mondo giudiziario sospettati di blasfemia a causa della loro professione e della loro lotta per l’indipendenza e per la difesa dello Stato di diritto.

La città di Quetta è tristemente diventata un simbolo di violenza contro gli avvocati il 17 febbraio 2007, quando, per la prima volta, un terrorista si è fatto esplodere in un’aula di udienza del tribunale, uccidendo 16 persone, tra cui un giudice e sei avvocati. L’8 agosto del 2016, invece, una bomba ha decimato l’Ordine degli avvocati, uccidendo ben 70 avvocati riuniti fuori
dall’ospedale cittadino dopo l’assassinio del loro Presidente, avvenuto poche ore prima.
In occasione della Giornata Internazionale degli Avvocati in pericolo, la RETE DEI COMITATI PER LE PARI OPPORTUNITA’ DELLA SICILIA esprime la propria partecipazione alla mobilitazione che, in ogni parte del mondo, testimonia il sostegno ai tanti colleghi minacciati e in
pericolo.

Caltanissetta, lì 22.01.2020
La Rete dei Comitati Pari Opportunità della Sicilia

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Modificato: 22 Gennaio 2020