La notizia del decesso di Mario Paglia è piombata come un meteorite che ci ha letteralmente sconvolti, in un Foro, quello calatino, ancora provato dalla recente scomparsa di Biagio Pace, privato in poco più di un mese di due illustri colleghi.

Un dolore autentico, un affetto sincero, per un uomo empatico ed onesto, che ha saputo da sempre coniugare stile e professionalità, sia nel rapporto con i colleghi che con i magistrati.

Mai scontato, mai banale, affrontava tematiche complesse in modo erudito, scrupoloso, senza mai scadere nella saccenza o supponenza.

Un figlio d’arte, insieme alla sorella Floriana, appartenente alla “vecchia guardia”, a quegli avvocati che si sono formati sul campo, maturando significative esperienze da Vice Pretore Onorario, cui sono seguiti impegni Istituzionali quale componente del Consiglio dell’Ordine, del Consiglio Giudiziario e della Cassa Nazionale di Assistenza e Previdenza Forense.

Come Biagio, univa sapientemente sagacia ed ironia, dimostrando un notevole equilibrio mentale ed una grande intelligenza.

Alle scorciatoie dell’Intelligenza artificiale ha sempre preferito l’intelligenza naturale, attraverso lo studio approfondito, la ricerca ed il costante aggiornamento.

Oggi, l’avv. Enzo Mattia, in rappresentanza del Consiglio dell’Ordine, gli ha tributato l’ultimo commosso saluto, con un intervento autentico, senza retorica perché vero, rappresentazione fedele dell’avvocato e dell’uomo.

Caro Mario ci mancherai, a noi colleghi per i quali eri una fonte di continuo e proficuo confronto, ed a quelli più giovani, per i quali rappresentavi sapienza ed esperienza.

Per tutti noi resterai un esempio, per tua figlia Laura, che raccoglierà la tua eredità, un motivo di orgoglio e di determinazione nel continuare il percorso tracciato.